Nasce sommelier, ma oggi è una delle quattro birrarie artigianali d’Abruzzo. In Italia ce ne sono un decina in tutto, in Abruzzo c’è la massima concentrazione di donne della birra. La signora della Deb’s è Debora Franceschelli che a giugno ha realizzato il suo sogno a base di malti e luppolo americano. Birra, artigianale, una passione salita e divenuta una professione da far crescere.
Certo, in principio fu il vino e a quello spesso ritorna Debora, ma la birra è la sua creatura e ne parla con la premura che si deve a un piccolo prodigio di cui andare fieri. Anzi, fiere. Ne ha spillata tanta durante Mediterranea, la rassegna enogastronomica che si è chiusa domenica al Porto Turistico Marina di Pescar (leggi)a: molti venivano a cercarla, altri, invece, l’hanno scoperta con meraviglia e curiosità, perché le sue tre birre sono proprio buone. C’è una triple, una blanche e un’amara.
“Uso luppoli americani – racconta – e non ho un birrificio mio ancora, mi appoggio a chi può darmi asilo per le cotte, così capita che la mia birra attività che ha sede a Caramanico, sia anche un po’ di Sulmona, di Spoltore, di altri centri del territorio. E’ una birra cosmopolita!”
A causa delle attività di ristorazione e somministrazione coltivate in famiglia, la birra forse un po’ nel sangue ce l’aveva: “I miei avevano un ristorante e poi un bar, diciamo che un po’ del mestiere lo sono, anche se qui è diverso – sorride – ma io nasco come autodidatta, poi un anno fa ho incrociato sulla mia strada Jurji Ferri, il maestro birraio della Almond 22 e ho fatto un corso con lui. Mi si è aperto un mondo, quello della birra artigianale in cui facevo i miei passi e le mie sperimentazioni. E’ stato bellissimo. E’ stato l’inizio. Ora sto cercando di fare strada al mio prodotto. Lo faccio di persona, perché vorrei vedere assicurata alla mia birra una distribuzione coerente, abbinata bene al cibo, capace di raccontare il prodotto e la storia del territorio da cui arriva”.
Profumata, intensa, dolce quanto basta, amara con aromi che si fanno ricordare dopo averla sorseggiata. L’influenza del formatore “alchimista” Jurij Ferri si sente (leggi il nostro articolo su Almond22), ma il carattere delle Deb’s, vuoi pure per familiari assonanze con l’altra birra, quella non artigianale, regala a questa birra un contenuto speciale. Che cercherà la sua strada. In bocca al lupo Deb’s!