Era andato in Francia a lavorare nel 2007, dopo l’università, ma a Parigi non ha resistito senza gli arrosticini, così su internet , casualmente si è imbattutto in un tale di Giulianova che gli ha venduto una furnacell per cuocerli e realizzare il suo nostalgico sogno. Quella fornacella con cui qualche fine settimana, nel cortile sotto la casa situata nel 12° Arrondissement, vicino a Belville, a Parigi, il quartiere dei Maloussène, per capirci (Pennac docet), Fabrice Panichi arrostiva una mezza pecora comprata da un macellaio arabo, ridotta in arrosticini per colleghi grafici, amici italiani e compaesani abruzzesi, tanti pescati nella ville lumiere.
Da Parigi nel 2010 è tornato in Italia, a Milano, lo ha fatto per la ragazza che gli aveva preso il cuore e che da Parigi era rimpatriata. Ma per amore anche della sua terra di orgine, l’Abruzzo, non solo si è portato dietro pure la famosa furnacell, ma ha deciso di dare agli amati arrosticini una sua speciale ragione di marketing: li ha messi su una linea di magliette che vende sul suo sito “The fried air”, tFA, testualmente l’aria fritta, accostando questa idea al lavoro di grafico free lance.
“Il progetto delle magliette va avanti da un po’ – racconta Fabrice, nato a Pescara 31 anni fa – due in particolare le avevo stampate per conto mio già a Parigi nel 2008, ma sulle prime non avevo intenzione di renderlo un prodotto da vendere, da esportare. Poi piano piano, tutti mi esortavano, a furia di una-a-me, una-a -me, insieme ad un altro pescarese amico, abbiamo messo in piedi un progetto di promozione e simpatica celebrazione dei fasti abruzzesi. Dell’Abruzzo sulle magliette non avevo in mente di fare un brand, ma rendere popolare l’idea, visto che era apprezzata da tutti e che persino i parigini e i francesi gradivano!”
Ma poi il progetto non è andato avanti in modo celere. Da qualche settimana, invece, ha iniziato a vendere online, ha realizzato il sito web, ha studiato che tipologia di vendita online fosse la più appropriata e le magliette sono partite, al prezzo di 15 euro l’una. “Ne ho stampate un numero esiguo, una cinquantina, al fine di renderle uniche e di non generare grossi traffici e le richieste stanno arrivando – aggiunge Fabrice – Fra l’atro dopo averle messe online, mi arrivano richieste che arrivano dalla Spagna e da altri Paesi, soprattutto da parte di abruzzesi ai quali manca l’Abruzzo, che sono milioni nel mondo e ora questo lavoro di riserva sta crescendo e chiede spazio e tempo. Vedremo”. Tanta pazienza e sacrificio perché alterna le magliette al lavoro di grafico e all’associazione culturale che gestisce, una tipografia a caratteri mobili di cui è membro, l’Officina Novepunti, quindi il tempo da dedicare al progetto è molto poco, cose che si fanno.
“La prima maglietta? E’ stata “Attizz la vrace” e con gli arrosticini, prima stampata per me anni fa, nemmeno in serigrafia,pezzo unico. La più buffa e forse anche la più bella è quella con la faccia della porchetta. Ma Fabrice è in moto e ne stanno per arrivare altre: “Temevo che per raccontare cose che accadono solo da noi quella da me ideata fosse una linea troppo selettiva. Invece, visto il riscontro delle prime, mi sono ricreduto – illustra Panichi – La tshirt che amo di più? Ma è quella con la porchetta! Ha quel senso di allegria che ripaga della nostalgia della propria casa quando si è lontani! Sarebbe bello fare l’intera produzione in Abruzzo, ma i prezzi sono ancora alti per magliette serigrafate una alla vota. Così abbiamo deciso di prendere la stoffa a casa, ma di lavorarla dove ci conviene”.
La prossima collezione avrà orizzonti meno “impegnativi” sul fronte culinario: “Vorrei occuparmi della genziana, che non è male come idea, oppure delle noccioline e festa di paese, come concetto, vediamo, farne un veicolo culturale, abbiamo tanti riti che varrebbe la pena raccontare, unici. Come le magliette, che sono tutte numerate, perché la qualità va tutelata, qualsiasi sia il prezzo che hanno, e il prezzo qui non supera i 15 euro. “Sono stato spronato da ragazza, amici – conclude Fabrice – Ora devo vedere come funziona la pubblicità, i banner online, come cresce il riscontro alla mia idea stampata su magliette che arrivano a domicilio e create sul web. Il sito cresce a vista d’occhio e restringe il mio tempo libero, segno che l’Abruzzo che fa autopromozione piace, o la promozione affidata a qualcosa piace. In questo caso si tratta di una maglietta tipicamente abruzzese, che parla di cultura e identità regionali, magari spargendo fuori dai confini regionali e italiani, un po’ di sano orgoglio di appartenere a una terra bellissima e possibile”.