L’Abruzzo che si fa conoscere da solo non basta più. Quella che fu la regione Verde d’Europa, capofila del progetto Ape, Appennino Parco d’Europa, ha bisogno di tornare a farsi conoscere e forse non soltanto in Europa, anche dentro i confini nazionali. Solo così, non dando la realtà per scontata, ci si imbatte in un cammino che va costruito e si scopre che la volontà di metterlo insieme arriva anche da fuori cortina. Lo sa Paolo Setta, laureato in Economia Ambientale, parte attiva della
Cooperativa il Bosso, che in quel di Popoli gestisce da anni il Centro Visite del Lupo, un luogo suggestivo e innovativo da vedere, da cui partono non solo escursioni alla volta della riserva dove i lupi vengono seguiti, recuperati e reinseriti nel loro habitat , ma dove crescono anche idee e progetti, perché il territorio circostante, fatto di sorgenti, di montagna, di gole e di accoglienza, venga scoperto, vissuto, presentato a un flusso turistico che questo chiede. “Un flusso che in Abruzzo rischia di rimanere senza una risposta”, dice Paolo, reduce da un’esperienza formativa in Germania da cui nascerà un evento molto importante per una fetta di quell’Abruzzo mare e monti che da anni campeggia nell’immagine della regione. Un viaggio per dieci tour operator tedeschi di grande richiamo, da cui far nascere altri viaggi, migliaia, di turisti stranieri alla scoperta dell’Abruzzo verde.
“Grazie ad un programma borsa di studio-lavoro, realizzato con fondi europei – racconta – l’inverno scorso ho avuto modo di poter conoscere e studiare più da vicino il mercato turistico tedesco molto interessato al nostro patrimonio culturale, paesaggistico, enogastronomico e naturalistico. Durante i miei tre mesi di permanenza ho avuto l’ opportunità di effettuare un Praktikum ( tirocinio) presso uno dei più storici tour operator di Berlino, Locke Tours, che da quasi 30 anni si occupa di vacanze verdi, sportive ed esperenziali in tutto il mondo. Ho scelto loro, perché questa è la vera vocazione dell’ Abruzzo e ho scoperto persone di grande esperienza, tour operator che da 28 anni studiavano vacanze con trekking, canoa, e walking che però non conoscevano da vicino l’Abruzzo! In questo lasso di tempo mi sono confrontato con altri operatori che lavorano nel settore del turismo, per quanto concerne l’out-going dalla Germania verso l’ Italia e ho potuto toccare con mano quanto lavoro qualificato e professionale dovrebbe essere ancora svolto da tutto il sistema istituzionale, manageriale e produttivo, per essere realmente efficaci e proficui come altri contesti territoriali che hanno ricercato ed individuato intelligenti ed interessanti strategie d’ appeal. Ci conoscono poco, ma quando ci scoprono si innamorano tutti”. La riprova è vedere l’Abruzzo nella copertina del nuovo catalogo della Locke Tours, uno dei maggiori tour operator teutonici del settore natura.
Il risultato è una serie di quattro itinerari nell’ Abruzzo Mare e Montagna il cuore naturale d’ Italia, messi insieme da Setta, presentati in Germania anche a istituzioni rappresentative dell’Italia, come l’Istituto Italiano di Cultura a Berlino, che hanno suscitato molto interesse e apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori, pronti a raggiungere i luoghi illustrati da Paolo Setta e incontrare delle realtà locali per costruire percorsi di accoglienza per turisti in arrivo dalla Mitteleuropa, storicamente aperti a questo tipo di vacanza. Un lavoro familiare al biologo, che nella cooperativa Il Bosso organizza da tempo un turismo di questo genere, con le escursioni mirate tra sport e natura nella Valle del Tirino, dedicate a un pubblico esperto, ma anche ai bambini e ragazzi, con le settimane verdi ed i campi residenziali di esperienza ambientale, perché questo modo di scoprire il territorio sia davvero alla portata di tutti.
Così, con questa esperienza nello zaino, in Germania ha seminato e per l’estate il viaggio esplorativo di una decina di tour operator porterà i suoi frutti, ovvero costruire il loro catalogo 2014 includendo l’Abruzzo e farlo direttamente con gli operatori locali. “Stiamo preparando un’accoglienza particolare da parte di realtà locali che svolgono questo tipo di attività già da anni – prosegue Paolo – ma che hanno mezzi limitati per lanciarsi su mercati grandi, soprattutto stranieri. Abbiamo radunato operatori di turismo mari e monti, stiamo avviando anche contatti con istituzioni, enti che si trovano sui territori di riferimento, perché questa esperienza non sia solo un episodio, ma cresca e diventi un’opportunità vera che il territorio colga. Costruirla in un tempo di crisi non ci demotiva affatto, anzi: il turismo che cammina, esplora, chiede una full immersion nel verde, è un turismo economicamente sostenibile. E potrebbe riportare respiro a tutto un mondo che non ha grandi dimensioni, ma grandi idee e ancora grandi sogni da realizzare”.
Da qui un appello alle istituzioni, perché il territorio sia più coinvolto nella politica promozionale a vantaggio, si scusi il bisticcio di parole, del territorio stesso. In un momento, poi, di grande rivoluzione della programmazione turistica regionale.
“Dall’esperienza fatta quest’inverno in Germania ho capito una cosa, fondamentale. L’unico rischio che di questi tempi un’istituzione corre, Regione in primis – conclude Paolo Setta – è scoprire che dentro l’Abruzzo ci sono le risorse già pronte a dare alla regione l’appeal che merita di avere fra gli itinerari europei. Non solo in termini di realtà imprenditoriali, dentro e fuori le aree protette, che fanno accoglienza, enogastropnomia, storia, cultura e tradizione, ma che sono capaci anche di costruire progetti spendibili altrove e di attirare flussi turistici insperati. O di riportare l’Abruzzo e la sua stupefacente natura fra gli itinerari naturalistici internazionali dove merita di stare e da cui è scomparso da anni, suo malgrado”.