Spazio ai vini “underground” abruzzesi a Pescara oggi, mentre nell’Abbazia di Propezzano, che ieri ha ospitato per una giornata le degustazioni dell’anteprima di “Gironi divini“, aperte a giornalisti, buyers e professionisti del settore, vanno in scena le Colline Teramane: l’anteprima di “Gironi divini” continua nel cuore dell’Abruzzo.
Ancora una volta, il gioco è stato un vero e proprio viaggio nel tempo, che ha avuto tra le sue diverse tappe quella con i rinomati rossi della zona. Vini che hanno conquistato tutti e hanno aperto ancora una volta un confronto tra chi il vino lo produce – in particolare enologi e produttori – e chi invece di vino parla ogni giorno. “C’è stato un confronto entusiasmante, schietto e sincero con i produttori e questa è la cosa più importante”, ha commentato Franco Santini, referente tecnico dell’iniziativa, “molto interessante la grandissima qualità media degli assaggi, soprattutto sul fronte dei rossi e dei rosati che dimostra l’altissima vocazione delle Colline Teramane per il Montepulciano d’Abruzzo, anche nelle versioni più giovani, a dimostrare la nuova tendenza della zona a cercare di produrre vini più freschi e più accessibili. Un particolare ringraziamento va ai sommelier della Fisar Teramo per il servizio”.
Oggi, l’appuntamento della giuria dell’anteprima di “Gironi divini”, che sta selezionando i vini, in vista, poi, dell’evento finale, che si terrà a metà agosto a Tagliacozzo, è con i vini underground d’Abruzzo. “Avremo modo di degustare la versione un po’ più sconosciuta del mondo abruzzese”, ha concluso Santini, “piccolissimi produttori artigianali che rappresentano, diciamo, un altro lato del mondo del vino d’Abruzzo, che va oltre quello delle etichette più conosciute e blasonate. Si tratta di un movimento spesso giovane, under 30 e under 40, che produce vini molto particolari. L’obiettivo è cercare di capire, quindi, se questi vini rappresentano una nuova tendenza nel modo di fare vino in Abruzzo“.
L’appuntamento è al ristorante Bacone di Pescara, con oltre 20 piccolissime cantine artigianali, che a oggi sono la faccia giovane e “alternativa” del vino d’Abruzzo.