Fabrizio Camplone ha colpito ancora il cuore e il gusto degli esperti del Gambero Rosso: anche quest’anno, dopo nove consecutivi, il bar pasticceria Caprice di piazza Garibaldi a Pescara, è riuscito, unico in Abruzzo, a confermare il suo posto tra i 40 migliori bar della Penisola, su ben 1750 pubblici esercizi recensiti all’interno della guida “Bar d’Italia del Gambero Rosso 2014”.
Tre “tazzine” per l’attività, posta fra i bar giudicati “eccellenti”, per offerta, servizio, ambiente e igiene e tre “chicchi”, che attestano il servizio di un “caffè eccellente” per il maestro pasticcere pescarese Fabrizio Camplone, che insieme alla moglie Antonella guida lo storico locale dagli anni Ottanta, proseguendo il percorso iniziato nel 1957 dal padre Tullio, fondatore del rinomato laboratorio artigianale.
“Dietro a questo riconoscimento ci sono tanti sacrifici e una passione che si rinnova ogni anno, insieme alla voglia di essere sempre al passo con i tempi, o meglio ancora, anticiparli – spiega Fabrizio Camplone – senza dubbio la funzione dei bar è molto cambiata nel tempo, e oggi il nostro servizio è sempre più simile al rito della Panarda: si va dalle colazioni allo spuntino di mezza mattina, dal pranzo veloce all’aperitivo serale che spesso sostituisce anche la cena per finire con il dopocena. E’ un concetto moderno di bar che entra quasi in competizione con i ristoranti. La sfida è sicuramente più impegnativa ma, con un’offerta di qualità, questa formula riscuote sicuro successo”.
La cerimonia di premiazione si è svolta martedì sera presso la Città del Gusto di Roma, dove Fabrizio Camplone ha portato in assaggio i sapori della nostra regione rappresentati da una Panarda versione finger food. Il pranzo fiume della tradizione abruzzese è stato preparato in collaborazione con il suo chef di cucina Donatello Cacciatore e prevedeva assaggi di: Tajarille e fasciule, Lenticchie di Santo Stefano, Gnocchetti di patate al cacio marcetto, Pallotte cacio e ove , Pecora a lu cotture, Agnello cace e ove, Coratella d’agnello, Papalina gratinata, Baccalà di S. Demetrio, Pipindune e ove, briosche alla scrucchjata, rimpizze all’olio d’oliva e anice, soffioni alla ricotta, bocconotti, sassi d’abruzzo, e per finire il suo dolce istituzionale, la Presentosa, offerta al pubblico da una ragazza abruzzese vestita con l’abito tipico scannese e con indosso l’omonimo gioiello in filigrana d’oro.
Per saperne di più:
La Panarda è un banchetto rituale che può anche su- perare le quaranta portate. Le sue origini sono molto antiche e risalgono probabilmente al ‘500 d.C. Il banchetto, accanto a pietanze fisse che non possono assolutamente mancare, presenta anche un vasto ventaglio di specialità eno-gastronomiche del posto che la ospita e che quindi cambiano di volta in volta in base all’area territoriale. Una tradizione che vede nella ritualità del cibo e della tavola una condi-visione di tipicità e di socialità. Il sontuoso banchetto si conclude con il dolce che gli ospiti portano a casa.
La Presentosa, il dolce gioiello ispirato al tradizionale ciondolo della tradizione orafa abruzzese, è una deliziosa armonia di puro cioccolato, burro, mandorle, guarnita con un’abbondante dose d’amore. Questa delizia è frutto dell’innata passione per l’arte pasticcera di Tullio Camplone, il suo creatore, un uomo che ha dedicato una vita ad amalgamare, impastare, “pasticciare”, ha regalato agli inguaribili golosi di mez-za Italia momenti di pura dolcezza.
Il gioiello simbolo della tradizione è senz’altro la Presentosa, tipico ciondolo o spilla a forma di stella con uno o due cuori centrali contornati da spiralette di filigrana. Questo oggetto veniva donato come presente dallo sposo e D’Annunzio, il poeta che dalle tradizioni abruzzesi trasse spesso ispirazione, lo chiamò appunto presentosa, facendolo così conoscere anche oltre i confini regionali. La Presentosa rappresenta uno splendido messaggio anche artistico dal momento che i suoi arabeschi di sottile filigrana ripropongono, in versioni delicate, i romantici rosoni delle chiese abruzzesi oppure i leggiadri disegni dei merletti che le donne, ancora oggi, ricamano a tombolo.
Ecco gli altri bar italiani premiati. Il Piemonte si conferma regione leader del settore, con 8 locali premiati, seguìto dalla Lombardia con 7, dal Veneto con 5 e dalla Sicilia con 4; subito dopo Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Lazio ed Emilia Romagna con 2 bar sul podio, Abruzzo e Puglia chiudono con 1.
Finalisti PIEMONTE: Canterino – BIELLA, Relais Cuba Chocolat Restaurant-Cafè – CUNEO, Neuv Caval’d Brons – TORINO
LIGURIA: Douce – GENOVA, Murena Suite – GENOVA
LOMBARDIA: Sirani – BAGNOLO MELLA (BS), Pasqualina – BERGAMO, Bedussi – BRESCIA, Colzani – CASSAGO BRIANZA (LC), Pavé – MILANO, Morlacchi – ZANICA (BG)
VENETO: Il Chiosco – LONIGO (VI)
FRIULI VENEZIA GIULIA: Caffetteria Torinese – PALMANOVA (UD), Via delle Torri – TRIESTE
EMILIA ROMAGNA: Lievita – RICCIONE (RN), Nuova Pasticceria Lady- SAN SECONDO PARMENSE (PR)
LAZIO: Cristalli di Zucchero – ROMA
ABRUZZO: Caprice – PESCARA
PUGLIA: 300mila lounge – LECCE
SICILIA: Irrera – MESSINA, Di Pasquale – RAGUSA
Caffè storici. PIEMONTE: Converso – BRA (CN), Baratti & Milano – TORINO, Caffè Mulassano – TORINO, Caffè Piatti – TORINO
VENETO: Gran Caffè Quadri – VENEZIA
Bar dei grandi alberghi. VENETO: Bar Dandolo dell’Hotel Danieli – VENEZIA
TOSCANA: Atrium bar dell’Hotel Four Season – FIRENZE. LAZIO: Stravinskij Bar dell’Hotel De Russie – ROMA.
LE STELLE (i locali che per almeno dieci anni consecutivi hanno conquistato tre tazzine & tre chicchi)
PIEMONTE: Converso – BRA (CN), Strumia – SOMMARIVA DEL BOSCO (CN)
Baratti & Milano – TORINO, Caffè Platti – TORINO.
VENETO: Biasetto – PADOVA, Bar Dandolo dell’Hotel Danieli – VENEZIA.
LOMBARDIA: Zilioli – BRESCIA.
TOSCANA. Tuttobene – CAMPI BISENZIO (FI).
LAZIO: Stravinskij Bar dell’Hotel De Russie – ROMA
SICILIA: Caffè Sicilia – NOTO (SR), Spinnato Antico Caffè – PALERMO