Un pezzo di Abruzzo si candida a diventare un pezzo del patrimonio dell’umanità. Stavolta l’appello arriva dal già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso Monti della Laga Walter Mazzitti che chiede che il Gran Sasso entri nell’ambita lista delle bellezze naturalistiche planetarie, ma le candidature delle nostre emergenze territoriali sono già diverse al momento.
C’è, ad esempio, all’attivo il lancio di un analogo riconoscimento agli eremi celestiniani quale patrimonio dell’umanità, richiesto in un documento messo a punto dalla Provincia di Pescara un anno fa , “Il documento” spiega Licio Di Biase, presidente dell’Associazione Roccacaramanico e coordinatore del comitato “servirà ad aprire un confronto con il Mibac (ministero dei Beni e delle Attività culturali) e con l’Unesco. Il testo è stato concordato dai componenti del comitato ristretto, istituto nel settembre 2012 proprio per il riconoscimento degli eremi celestiniani quali patrimonio dell’umanità.
Poi, il Comune di Farindola che ha votato un ordine del giorno perché tutte le montagne abruzzesi, Majella compresa, entrino nella tutela Unesco, come le Dolomiti. E adesso l’appello di Mazzitti: “Abruzzesi, italiani e italiani all’estero chiamati ad affermare il Gran Sasso d’Italia quale patrimonio identitario nazionale e patrimonio naturale dell’umanità”.
Walter Mazzitti, già presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, annuncia l’avvio dell’iniziativa con l’obiettivo di aggregare giovani, istituzioni pubbliche e private, nazionali e regionali, enti territoriali, università, centri di ricerca e associazioni, e sostenere la candidatura del Gran Sasso d’Italia presso l’Unesco. Un alto Comitato Scientifico elaborerà il documento per la definizione dei principi e obiettivi a supporto della candidatura.
L’associazione “Amici del Gran Sasso d’Italia” solleciterà l’aggregazione di soggetti pubblici e privati e i giovani in particolare, per scrivere una nuova storia sul Gran Sasso d’Italia fondata su tre grandi obiettivi: affermare lo status del Gran Sasso d’Italia quale montagna più alta dell’Appennino e dunque dell’Italia peninsulare, affermare che il Gran Sasso d’Italia è patrimonio identitario e risorsa strategica per lo sviluppo sostenibile dell’Abruzzo e del Paese; assicurare che esso diventi il naturale luogo identitario di aggregazione per cittadini, istituzioni, enti territoriali, mettendo a valore uno straordinario giacimento di opportunità, tuttora largamente inesplorato, quale laboratorio dove pensare e progettare il futuro delle nuove generazioni. L’associazione darà vita ad una rete delle “Comunità del Gran Sasso d’Italia” che dialogheranno attraverso un grande portale del Gran Sasso d’Italia. L’economia verde trovera’ nell’area montana il suo orizzonte privilegiato per creare benessere e lavoro.
Saranno assunte concrete iniziative per favorire la nascita di una “Banca della terra del Gran Sasso d’Italia” con finalità di valorizzazione del patrimonio agricolo incolto e abbandonato da destinare a giovani imprenditori agricoli. A Roma, il 5 dicembre prossimo, “Amici del Gran Sasso d’Italia” presenterà in conferenza stampa il suo programma e lancerà il primo appello agli abruzzesi, agli italiani e agli italiani al’estero.
Guarda la lista delle altre candidature italiane