Chef, cuochi, persino gli aspiranti chef del progetto Terramè si sono cimentati per tre giorni nelle cucine dell’Ipssar De Cecco di Pescara per continuare a scrivere la storia del concorso Lu Carrature d’Ore che stasera culminerà con la premiazione, al ristorante Villa Michelangelo di Città S. Angelo, dove verranno svelati i vincitori della 24esima edizione e delle due sezioni su cui si sono confrontati gli chef abruzzesi.
La tradizione e l’innovazione si sono incontrate, più che scontrate, nei piatti sottoposti alla giuria composta dalla categoria e arricchita di presenze stellate made in Abruzzo: presidente giornalista Massimo Di Cintio e composta dagli chef Andrea Di Felice presidente dell’Unione Cuochi Abruzzesi, Domenica Vagnarelli, Giuseppe Tinari, Marcello Spadone, Gianluca Sergiacomo e Fabrizio Camplone.
“Alto livello e anche qualche idea davvero singolare – racconta Lorenzo Pace, motore dell’organizzazione oltre che presidente dell’Associazione Cuochi della provincia di Pescara – Devo dire che questa edizione ha centrato in pieno il nostro scopo, che era quello di ragionare e far ragionare gli addetti ai fuochi sul territorio, sulla qualità di cui il territorio è espressione e sulla qualità di cui chi cucina deve essere testimonial. Ci siamo, ora bisogna andare avanti in questo senso”.
Nelle cucine del De Cecco si impasta, si spentola, si intingola, si taglia e affetta, si inforna, si creano i piatti che vengono assaggiati e giudicati dalla giuria al lavoro. Fra le tante proposte c’è anche una pizza, sì, una pizza… liquida: la pizza aperitivo di Nicola Salvatore che dopo aver partecipato a diverse edizioni anche da vittorioso, ha aperto a lu Carrature un nuovo orizzonte, quello della pizza che per la prima volta, in 24 anni di ricette, fa il suo ingresso nel concorso.
In basso pubblichiamo i nomi di tutti i partecipanti, troverete nomi conosciuti, meno conosciuti, pezzi di storia della cucina abruzzese che lavorano dentro e fuori cucine regionali per alimentare passione e sogni di vita: “Abbiamo avuto belle adesioni – conclude Lorenzo Pace, mentre si sposta da una cucina all’altra – da tutto il territorio, segno che il concorso è vissuto bene dalla categoria, è sentito. Questo non ci può che rendere orgogliosi e soddisfatti della strada fatta fino ad oggi ed entusiasti per quella che dovremo fargli fare in futuro. Il prossimo anno sarà quello dei 25 anni del concorso ed è una meta che non può passare inosservata, considerato che l’anno prossimo sarà anche quello dell’Expò 2015”.
I partecipanti e le loro creazioni.
Angela Camplone: Pescatrice lardellata con vellutata di patate allo zafferano e funghi porcini
Annalisa Varrenti: Ravioli ripieni di formaggio di mucca “Canestrino” di Tornareccio su crema di carciofi di Cupello
Antonella D’Amico: Semisfere di confetto di Sulmona con pane al mosto cotto, crema di Aurum e coulis di lamponi
Francesco Guida: Lu Baccalane’nghe li pependune”
Mania Mehrabi: Infuso di zafferano dop dell’Aquila con ravioli di Ventricina vastese e cipolla rossa in agrodolce
Erica Rossetti: Ravioli di patate e pecorino in brodo di cavolo nero
Marianna Sabatini: Cremoso di ricotta con croccante alle nocciole
Vincenzo Di Tana: Tortino di alici gratinate con peperone dolce di Altino e cuore di bufala su crema di patate
Maria Scarponi: Idea di “Virtù” con maltagliati di seppia
Simone Del Frà: Raviolini ripieni di stracciata con salsa di crostacei e carciofi croccanti
CONCORRENTI PROFESSIONISTI
Ivan Florindi: Namelaka alla Centerba Toro con tegolina al pistacchio e biscotto morbido di olio E.V.O. (Ristorante “Il Biroccio” Collecorvino)
Giovanni Modesto e Giacomo Intranuovo: Raviolini di borragine in brodo di “ mazzuline”, i suoi filetti croccanti e grissino di “ Pizza imperiale” (Ristorante “L’isola Felice” Silvi)
Paola Quaglieri : Zaviol (Ristorante “Il Granaio” Trasacco)
Giampiero Romano Gasbarri: Le gnocch ‘nghe la ruchette a lu sug de bummalitt (Ristorante “Da Gilda” Brecciarola di Chieti)
Antonina Di Giacomo: La zuppe de Pasque (Ristorante “Il Casolare” Miglianico)
Angelo Ranallo Monticelli: Bosco osco losco (Ristorante “La Fornace”, Colledara)
Roberto Marchei: Filetto di suino saporito e gamberoni dell’adriatico all’arancia (Ristorante “Le Grill” Castel Di Sangro)
Silvano Pinti: Cif e ciaf con patate di pizzoferrato al profumo di Centerba Toro (Ristorante “da Silvano” Francavilla al Mare)
Mariaelena Lupinetti: “Il riccio” alla Centreba Toro (Ristorante “Terre e Sapori” Elice)
Nicola Salvatore: Pizz’Aperitivo
Andrea Marchetti: Zuppetta tiepida dell’Adriatico su acqua di lamponi e cialda croccante di Solina (Ristorante “ Il Salotto di Vinè” Pescara)
Alessandro Quintili Di Ghionno: Flan di ricotta e cinghiale su vellutata di patate (“Ristorìa Quintili” Canosa Sannita)
Isolina Petrini: Chitarrina alla teramana con polpettine (Ristorante “Bacucco D’Oro” Mutignano di Pineto)
Vittorio di Matteo: Taiarelli di trito con ventresca di baccalà, peperone secco e olive nere aromatizzate all’arancia (Ristorante “Macchie di Coco” Roccamorice)
Angelo Sarchione: Coda di rospo alle erbe, in guazzetto di Ventricina dell’alto vastese (Ristorante “Dalla Padella alla Brace” Monteodorisio)
Oscar Antonio Scarano: Il giro d’Abruzzo con “Ale”
Maurizio Petrucci: Li granitte ‘nghe la panzatte e li cime di rape (Ristorante “ Fattoria Cerreto” Mosciano Sant’Angelo)
Silvano Foia e Daniele Granata: Li Fusill ‘nghe li “stracciavocche” e lu zafferane di Navelli (Trabocco “Vento Di Scirocco” San Vito Chietino)
Ayoub Talji: Pallotta “cacio e ove” in camicia d’orzo su crema al pecorino di atri e filetti di rucola selvatica Ristorante “Degusto” Pescara
Nick Biasella: Delizie di fiume e sapori di montagna (Ristorante “La Fenice” Castel Di Sangro)
Peppino Pizzica: Petali di baccalà in dolce compagnia… “Banqueting Genobile” Torrevecchia Teatina (Ch)
Aldo d’Ostili: Ravioli di gamberi e panocchie dell’Adriatico con ortaggi al profumo di Centerba Toro (Ristorante “Via Veneto” Castelnuovo Vomano (Te)
Articolo ineccepibile testimone della realtà!