Prosegue la campagna de Il Fatto Alimentare e Great Italian Food Trade che hanno lanciato una petizione online su Change.org per fermare l’invasione dell’olio di palma nei prodotti alimentari, petizione che il 20 marzo 2015 ha superato le 108 mila firme.
Spesso nascosto nella dicitura “Oli e grassi vegetali”, l’olio di palma è il grasso principale di quasi tutte le merendine, i biscotti, gli snack dolci e salati, le creme in vendita nei supermercati italiani. Le industrie ne fanno ampio uso sia per una questione di risparmio dei costi sia perché ha caratteristiche simili al burro. Con la petizione lanciata da Il Fatto Alimentare si chiede la sostituzione di questo grasso per motivi etici, ambientali e di salute.
L’utilizzo di questo grasso, infatti, ha portato alla deforestazione di immense aree boschive (prima causa di emissioni di CO2 nel Sud-Est asiatico) per fare posto a monocolture come quelle che danno origine all’olio di palma.
I nutrizionisti ritengono inoltre che l’assunzione di olio di palma, presente nella maggior parte di alimenti trasformati, può risultare dannosa per la salute, soprattuto per i bambini, a causa dell’elevata presenza di grassi saturi.
I prodotti “senza”
Nell’ambito della campagna Il Fatto Alimentare ha pubblicato una serie di articoli che riportano gli elenchi di prodotti senza olio di palma:
grissini, cracker e snack senza olio di palma
Nella petizione Il Fatto Alimentare “chiede al Ministero della salute e agli enti pubblici di disporre l’esclusione dalle pubbliche forniture di alimenti che contengano olio di palma. Questa clausola deve essere inserita in tutti i capitolati di appalto per l’approvvigionamento delle mense scolastiche, ospedaliere e aziendali, nonché dei distributori automatici collocati in scuole e pubblici edifici. Chiediamo al Ministero delle politiche agricole e agli altri Stati membri dell’Unione Europea di aderire subito alle Linee Guida del CFS (Committee on World Food Security) – FAO, per una gestione responsabile delle terre, delle foreste e dei bacini idrici. Chiediamo ai supermercati di escludere dalle forniture dei prodotti con il loro marchio (private label) l’olio di palma. Chiediamo alle industrie agroalimentari di impegnarsi a riformulare i prodotti senza l’utilizzo di olio di palma, affinché il cibo “made in Italy” possa davvero distinguersi come buono e giusto”.
La petizione è stata inviata al Ministero della salute, Ministero delle politiche agricole, Ministero dello sviluppo economico; alla Barilla, Bauli, Bistefani, Colussi, Galbusera, Kellogg’s, La Doria, Gruppo Mondelez, Nestlé, Heinz Plasmon, Vicenzi, Unilever; a Auchan, NaturaSì, Billa, Il Gigante, Iper, Eurospin, Conad, Lidl, Carrefour, LdMarket, Lombardini, Ikea, Supersigma, Pam, Pennymarket, Gruppo Selex, Sma, Unes, Finiper